Brian Jackson è un pianista, flautista e compositore statunitense, noto per la sua storica collaborazione con Gil Scott-Heron. Insieme, hanno scritto brani che raccontavano il contesto sociale e politico del loro tempo, mescolando jazz, blues e soul. Considerato un pioniere della “conscious music” – musica con un messaggio – è stato definito dal New Yorker “un pioniere musicale”. Dopo vent’anni di silenzio discografico, è tornato con due album: Jazz Is Dead (2021), in collaborazione con Adrian Younge e Ali Shaheed Muhammad, e This Is Brian Jackson (2022), acclamato dalla critica e inserito nelle liste dei migliori album dell’anno da Mojo e New York Times. Nel corso della sua carriera ha collaborato con artisti del calibro di Roy Ayers, Gregory Porter, Christian McBride, Bootsy Collins e Milton Nascimento. Nel 2025 è in tour con Now More Than Ever, un viaggio tra i suoi brani più celebri e il repertorio scritto con Gil Scott-Heron, arricchito da aneddoti e riflessioni sul passato e sul presente. L’album omonimo, prodotto dai Masters at Work (Louie Vega e Kenny Dope), ripropone in chiave attuale le loro composizioni, dimostrando quanto siano ancora oggi rilevanti.
Insieme a Gil Scott-Heron ha firmato brani che hanno segnato un’epoca, raccontando con profondità e consapevolezza il contesto sociale e politico degli anni ’70, con una cifra stilistica che intreccia jazz, blues e soul. La loro musica è diventata una fonte d’ispirazione inesauribile per generazioni di artisti: da Tupac a Common, da Kanye West a Kendrick Lamar, molti hanno campionato i loro brani.
Nel corso della sua carriera ha collaborato con artisti del calibro di Roy Ayers, Gregory Porter, Christian McBride, Bootsy Collins, Milton Nascimento, Pat Martino e Lonnie Liston Smith.
Nel 2025 presenta il tour Now More Than Ever, un viaggio sonoro tra i suoi lavori più recenti e i brani storici del repertorio con Gil Scott-Heron, come Winter In America, We Almost Lost Detroit e The Bottle, accompagnato da racconti e aneddoti inediti. Un’occasione unica per riscoprire la forza di canzoni che, a cinquant’anni dalla loro nascita, risuonano oggi più attuali che mai.
Isaiah Collier è un polistrumentista, compositore, attivista ed educatore originario di Chicago, attualmente residente tra Chicago e New York. Nato nel 1998, ha iniziato a suonare il sassofono all’età di 11 anni, dimostrando fin da subito un talento straordinario che lo ha portato a emergere rapidamente nella scena musicale della sua città. Collier ha studiato alla Chicago High School for the Arts e al Jazz Institute of Chicago, per poi proseguire la sua formazione al Brubeck Institute in California. Le sue influenze spaziano da John Coltrane a Roscoe Mitchell, e la sua musica è spesso descritta come una “macchina del tempo sonora” che fonde soul, Afrobeat, funk e free jazz.
Con la sua band, Isaiah Collier & The Chosen Few, ha pubblicato diversi album acclamati dalla critica, tra cui Cosmic Transitions (2021), registrato negli storici studi Van Gelder, e The Almighty (2024), inserito tra i migliori dischi jazz dell’anno dal New York Times. The World Is On Fire è l’ultimo album pubblicato il 18 ottobre 2024 per l’etichetta Division 81 Records.
Nel 2025, Collier ha presentato The Story of 400 Years, una suite in 13 movimenti che ripercorre la storia afroamericana dalla tratta atlantica ai giorni nostri, eseguita per la prima volta al DuSable Black History Museum di Chicago.
Ha collaborato con artisti come Chance The Rapper, Angel Bat Dawid e Waddada Leo Smith, esibendosi in festival internazionali e luoghi prestigiosi come il Dizzy’s Club Coca-Cola e la Casa Bianca. Nel 2024, è stato nominato “Jazz Artist of the Year” dal Chicago Tribune e ha vinto il Rising Star Award di DownBeat Magazine per il sassofono soprano.
Kassa Overall è un batterista, produttore e rapper statunitense, noto per il suo approccio innovativo che fonde jazz, hip-hop ed elettronica. Cresciuto a Seattle, ha collaborato con artisti come Geri Allen, Vijay Iyer e Theo Croker, dimostrando una visione musicale che sfida i confini tra generi. I suoi album Go Get Ice Cream and Listen to Jazz (2019) e Animals(2023) esplorano temi di identità, salute mentale e società, con un sound sperimentale e ricco di contaminazioni. Oltre alla sua carriera solista, è una figura chiave nella nuova ondata di musicisti jazz che abbracciano l’hip-hop e la produzione elettronica.
Meshell Ndegeocello (nata Michelle Lynn Johnson nel 1968, a Berlino) è una cantautrice, bassista e produttrice statunitense, considerata una delle artiste più visionarie, libere e influenti della musica soul, jazz, funk e R&B contemporanea. Il suo nome d’arte, Ndegeocello, significa “libera come un uccello” in swahili — un manifesto perfetto per una carriera che ha sempre sfidato i confini di genere e stile, spaziando con disinvoltura tra soul, jazz, funk, gospel, elettronica e spoken word.
Pioniera del movimento neo-soul, Meshell debutta nel 1993 con “Plantation Lullabies”, album che ridefinisce le regole del soul moderno mescolandolo a sonorità black contemporanee. La sua voce profonda, il basso pulsante e i testi intensi, spesso carichi di intimità, spiritualità e impegno politico, sono diventati la sua firma.
Negli anni ha collaborato con icone come Prince, Madonna, Herbie Hancock, Marcus Miller, Robert Glasper, The Rolling Stones e John Mellencamp. Vincitrice di 3 Grammy Awards, nel 2021 ottiene il premio per la Miglior Canzone R&B con Better Than I Imagined (insieme a Robert Glasper e H.E.R.).
Nel 2024 conquista il Grammy per il Miglior Album Jazz Alternativo con “The Omnichord Real Book”, e nel 2025 si conferma nella stessa categoria con “No More Water: The Gospel of James Baldwin”. Quest’ultimo è un’opera intensa, spirituale e politica, che rende omaggio allo scrittore e attivista James Baldwin, intrecciando jazz, gospel e spoken word in una narrazione contemporanea di grande forza evocativa. Con oltre dieci album all’attivo, Meshell continua a essere un punto di riferimento per la musica afroamericana d’autore, capace di coniugare ricerca, spiritualità e impegno civile.
Nubya Garcia è un’artista difficile da classificare. La sassofonista, compositrice e bandleader londinese ha studiato jazz con la pianista Nikki Yeoh, ma la sua musica va oltre: nei suoi album Source (2020) e Odyssey (2024) fonde jazz, classica, dub, R&B e broken beat, esplorando nuove sonorità senza limiti di genere.
Il suo secondo album, Odyssey (settembre 2024, Concord Jazz), è un’opera maestosa che mescola arrangiamenti orchestrali con groove e sonorità eteree, raccontando il suo ritorno all’amore per la composizione. Il debutto Source (2020) ha ricevuto ampi consensi, con recensioni eccellenti su Pitchfork e Rolling Stone, un concerto per NPR Tiny Desk e una nomination al Mercury Prize. L’album è entrato nella Top 30 delle classifiche UK e ha visto Garcia esibirsi al Glastonbury 2020 Experience, trasmesso dalla BBC. Nel 2021 ha vinto il Critics Poll Rising Star Award di Downbeat, premio parlamentare per strumentista jazz dell’anno e il premio giornalistico jazz.
Nel 2022 ha aperto il tour dei Khruangbin negli Stati Uniti, suonando in venue iconiche come Radio City Music Hall, per poi partire con una tournée da headliner tra UK e USA, partecipando a festival come Glastonbury, Love Supreme e Newport Jazz. Oltre alla musica, collabora con brand di prestigio come Burberry e Fossil ed è apparsa su Vogue, Mojo ed Ebony.
Saint Voyage è l’ultimo progetto nato dai due artisti Dario Giacovelli e Giovanni Angelini affiancati da Vince Abbracciante all’hammond e tastiere e Gaetano Partipilo al sax. Questo collettivo ha l’obiettivo di fondere l’amore verso il jazz con le sonorità dell’ambiente urbano e di quello rurale, ispirandosi in particolare alle suggestioni di Roma, città d’adozione del bassista compositore, e della Valle d’Itria. Saint Voyage è un percorso di ricerca spirituale attraverso la musica la cui idea prende le mosse da un viaggio tra le architetture industrial di Berlino, dove i due artisti, nelle fasi di pre produzioni, si confrontano con le sonorità elettroniche del giovane dj pugliese, Z.i.p.p.o. Ne nasce un connubio che spazia da loop magnetici a fasi melodiche; dall’interplay e dal linguaggio jazz, all’improvvisazione, miscelato con le atmosfere mistiche dell’elettronica. E’ una musica spontanea, costruita sul tocco afrobeat sospeso tra il flusso jazz e funk di Giovanni Angelini e sul senso melodico e improvvisativo misto al groove soul/jazz del bassista e compositore Dario Giacovelli.
Compositore, musicista e sound designer, Teho Teardo è uno dei più originali ed eclettici artisti nel panorama musicale europeo. Esploratore sonoro curioso e sempre attento agli stimoli che vengono da altre forme artistiche, si dedica all’attività concertistica e discografica pubblicando diversi album che indagano il rapporto tra musica elettronica e strumenti tradizionali.
Vanta importanti collaborazioni con Blixa Bargeld, Enda Walsh, Erik Friedlander, Elio Germano, Charles Freger, Michele Riondino e Vinicio Capossela. Inoltre, negli ultimi 20 anni, ha composto numerose colonne sonore per registi come Sorrentino, Vicari, Molaioli, Salvatores e molti altri, aggiudicandosi anche un David di Donatello, il Ciak d’Oro e il Premio Ennio Morricone.
Ennio Morricone, che nel 2009 consegnò a Teardo l’omonimo premio, ha dichiarato: “Teho Teardo cerca ad ogni costo un’originalità attraverso l’ostinazione dei modelli, della ripetitività, dell’economia dei materiali e del minimalismo personale; in una continua passacaglia, penso che Teardo cerchi molto per trovare delle soluzioni che servano a lui e al film per il quale scrive la musica. L’esperienza mi dice che prima o poi chi cerca trova.“