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BARI IN JAZZ 2025 – Le prime anticipazioni: Spiritualità, radici e futuro

L’estate pugliese torna a vibrare con le frequenze di Bari in Jazz, uno dei festival più visionari del Sud Italia, capace da anni di raccontare le trasformazioni del jazz e della musica contemporanea attraverso un cartellone internazionale, inclusivo e profondamente connesso al presente.

L’edizione 2025 si apre con alcune prime, sorprendenti anticipazioni che delineano la traiettoria di un programma musicale denso di contenuti, qualità e nuove visioni.

Tra gli appuntamenti più attesi, Meshell Ndegeocello, l’11 luglio al teatro Piccinni di Bari, bassista rivoluzionaria, musa di contaminazioni tra jazz, soul, funk e spoken word, vincitrice di due Grammy e punto di riferimento della scena afroamericana più spirituale e militante. Il suo live, in esclusiva regionale, sarà un viaggio emotivo e sonoro che esplora identità, desiderio e appartenenza.

Sempre in esclusiva regionale, il 18 luglio allo spazio il Granaio di Locorotondo, arriva per la prima volta in Puglia Brian Jackson, figura leggendaria del jazz-funk e voce profonda dell’attivismo musicale afroamericano. Storico collaboratore di Gil Scott-Heron, Jackson ha firmato alcune delle pagine più poetiche e militanti della black music degli anni ’70. La sua presenza rappresenta un’occasione unica per incontrare dal vivo un testimone di una stagione musicale che ha saputo trasformare la lotta in arte e coscienza. A seguire, spazio a una delle voci più potenti del jazz contemporaneo: Kassa Overall, batterista, producer e compositore tra i più originali della nuova scena statunitense. Il suo suono, tagliente e fluido, mescola elettronica, spoken word e spiritual jazz, offrendo una narrazione sonora del presente, tra rabbia, disagio e ricerca di senso.

Dall’Inghilterra, direttamente dalla scena londinese che sta ridisegnando il suono del jazz europeo, arriva Nubya Garcia, il 19 luglio, sempre allo spazio Il Granaio, sassofonista magnetica, interprete eclettica di una nuova estetica afro-caraibica, capace di fondere groove, militanza e introspezione in un suono vibrante e contemporaneo. L’opening è del progetto Saint Voyage, l’ultimo nato dai due artisti Dario Giacovelli e Giovanni Angelini affiancati da Vince Abbracciante all’hammond e tastiere e Gaetano Partipilo al sax. Questo collettivo ha l’obiettivo di fondere l’amore verso il jazz con le sonorità dell’ambiente urbano e di quello rurale, ispirandosi in particolare alle suggestioni di Roma, città d’adozione del bassista compositore, e della Valle d’Itria.

Con questi primi nomi, Bari in Jazz 2025 si conferma come un punto d’incontro tra radici e futuro, un festival che accoglie voci dal mondo e ne amplifica i messaggi più urgenti, tra potenza sonora e tensione etica, in partenza il 3 luglio da Bari.

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