Il loro nome Sato-Yama viene dall’unione di due parole giapponesi che significano villaggio e montagna, una zona di confine in cui l’uomo incontra la natura più selvaggia, un po’ come la loro musica che si colloca nel punto di incontro tra generi diversi. Attivi dal 2013 nascono dall’unione di quattro musicisti dai background differenti con l’obiettivo di creare una musica di confine, ricca di svariate influenze e suggestioni, rendendo difficile l’etichetta di genere. Jazz, contemporanea, musica classica, musiche tradizionali, ambient, soundtrack music, rock ed elettronica: il gruppo cerca, attraverso le singole personalità, il modo di far convivere tutto ciò e di creare una musica più sincera possibile.
FORMAZIONE: Luca Benedetto tromba e tastiera Christian Russano chitarre, elettronica Marco Bellafiore contrabbasso, elettronica Gabriele Luttino, batteria, glockenspiel, elettronica